VENTO TURCO

VENTO TURCO 

08 FEBBRAIO INVERCARGILL-GORE, 70 KM

Toc toc. Sveglia alle 6. Altri dieci minuti vi pregooo… Io al mattino non riesco a parlare. Sopporto a malapena la mia presenza, figuriamoci quella di qualcun altro. Mastico due toast, mando giu` una tazza di te`. Fuori fa un freddo cane, meglio rimandare la partenza di un`ora. Saluto la zia Christine che mi congeda con un secco “be strong” e il solito abbraccio spaccaossa della famiglia Paterson. Lungo la strada del centro fantasma trovo un caffe` aperto, un bel posticino da cui riesco anche  a collegarmi a internet per rimettermi in contatto con l`altro emisfero. Ho un sacco di materiale da metter giu` ma il tempo e il sonno mi paralizzano le dita e scrivere diventa un lavoro forzato. Mollo la presa dopo un`ora, rischio di scrivere un mare di cazzate. Alle 8 e mezza sono in strada. Oggi non devo affrontare grandi pendenze, la via e` pressoche` piana. Ma il vento. Cazzo il vento mi prende a sberle per ore, mi asciuga le forze. E` come procedere attaccati ad un elastico. Se smetti di pedalare, se rilassi i muscoli viene sbattuto indietro. Il vento contro e` una salita.   Arrivo ad Edendale a meta` mattina, giusto in tempo per uno spuntino. Il cartello che segnala l`inizio del paese avverte i forestieri che Edendale e` la patria degli allevatori di vacche e che qui` l`allevamento e` un`istituzione sin dal 1880. Voi non ci crederete ma qui` l`aria odora di latte. Giuro, non ci volevo credere, pensavo che le mie narici si fossero rincretinite dopo tanta fatica. Invece no. Qua si respira succo di mucca. Dolce e setoso, mi vien voglia di berne un gran bicchiere tiepido. Trovo una fattoria in cui vendono latte fresco al dettaglio. A gestire la rivendita c`e` una donnona malvestita ma quantomai sorridente. Il latte me lo regala, in cambio le do` una mano a trasportare alcune lattine dalla sala di mungitura al furgoncino con il quale trasportano il prodotto a domicilio. Mi piace questo posto, lo confesso alla donnona che mi dice che se voglio posso restare, pagarmi vitto e alloggio lavorando qualche ora al giorno. Vorrei davvero ma non posso. Ritorno in strada, controvento. In 3 ore e qualcosa arrivo a Invercargill, a sud di tutto. C`e` un bellissimo cimitero all`inizio della citta`. Mi fermo a dare un saluto ai morti che vi soggiornano. A qualcuno potra` magari sembrare macabro ma a me i cimiteri ben tenuti come questo piacciono. Sono posti sereni, intimi. Mi presento, saluto tutti i non piu` presenti. E prima di andarmene mi auguro fortemente che ognuno di loro, durante la propria vita, sia riuscito a realizzare i propri sogni, a fare cio` che sentiva, a lasciare questa terra senza il rimpianto di non aver. E` una cosa che mi spaventa da sempre. Andarsene con il rammarico di non aver fatto o detto cose che avrei voluto ma che per pigrizia o paura non ho mai.   Trovo un bel backpackers in cui sistemarmi per la notte. Una doccia e poi fuori, in cerca di cibo. Magari un kebab, questo mi sembra un buon posto per un kebab. Lo gestisce un turco serio serio che prima di affettare la carne affila i coltelli. Tremo. Di che taglia lo preferisci il tuo pranzo? Small o regular. Facciamo regular va`, ho fame. Non l`avessi mai fatto. Cinque minuti piu` tardi mi arriva una mezzaluna imbottita del peso di circa un kg. Non ce la faro` mai a finirlo, mi dico. Ma devo, perche` ogni 4 bocconi il turco orgoglioso mi chiede se va tutto bene. Si`, il kebab e` davvero buono, uno dei migliori che abbia mai mangiato. Ma madonna benedetta, dovrei avere una caverna al posto dello stomaco per riuscire a finirlo. Nulla, mi fermo a due terzi. Il turco si avvicina e io penso preoccupata che adesso mi rimproverera`. Invece mi sorride e mi dice che se fossi riuscita a finirlo sarebbe stato davvero un miracolo. Parliamo un po`, mi chiede da che parte del mondo arrivo. Italy. Non ci crede. Secondo lui avrei origini asiatiche, per via degli occhi e dei lineamenti, dice. Ma io sono certa di essere al 100% italica e nemmeno un turco viaggiatore e spadaccino come lui puo` convincermi del contrario. Lo saluto, e` stato un piacere.   Il pomeriggio lo trascorro bevendo te`,scrivendo una lettera a mio zio Attilio e chiaccherando con una giapponese. I giapponesi sono sempre socievoli e rispettosi. Al contrario dei tedeschi o degli svizzeri che nella maggioranza dei casi sono dei grandi stronzi asociali ed egoisti. Peccato rappresentino il 50% del turismo in NZ.   La sera ceno in un ristorante Thailandese davvero ottimo. Una mezz`ora in un internet point e una pinta di guinness in un pub irlandese, per finire in bellezza. Tanto il giorno dopo non devo pedalare. La citta` e` vuota, l`unica persona con cui riesco a far due chiacchere e` l`irish barista. Ma sono solo poche frasi di circostanza. A un barista non si puo` che raccontare le proprie croci e io di croci al momento sono decisamente a corto, poco niente di cui lamentarsi.   Quando vado a dormire sono cosi` serena e soddisfatta che mi addormento con un sorriso.

Per 5-6 giorni non avrete mie notizie. Oggi mi trasferisco in autobus a Maunapouri, a sud ovest, per una crociera nel Doubtful Sound. Successivamente parto per il secondo trek. Il Kepler track. 4 giorni in mezzo al nulla. Non vedo l`ora.

VENTO TURCOultima modifica: 2008-01-08T22:40:00+01:00da betterbequiet
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2 pensieri su “VENTO TURCO

  1. si! scrivi allo zio, mi ha detto che aspetta tue notizie sempre volentieri, lui forse ha qualche rimpianto..
    ciao e stai accorta
    Ivano

  2. ciao per un po’ non ti ho letto.
    sai riguardo al ricordo ….il posto può cambiare,può essere meno bello, però è la tua testa che lo fa diverso,il momento in cui lo vivi e anche forse con chi lo vivi.
    CREDO che da soli lo si veda per forza in un’altro modo.
    per me la new zealand è avventura pura anche perchè ci sono stata con te che sei la mia compagna di avventure per eccellenza ,forse da sola avrei avuto altri ricordi…sicuramente meno divertenti.
    però a proposito di cose nuove ,sai che possono piacere di più di quelle vecchie…sai che io per motivi fisici non scio più ( non ho più ginocchia da rompere)….ho scoperto lo slittino!!!! che figata ‘unica rogna è la salita che bisogna farsi a piedi però in mezzo la bosco innevato non è neanche male…
    stammi bene e posta qualche foto..
    ciao annalisa

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