ALBERGO MEZZAVISTA

ALBERGO MEZZAVISTA

Ho parcheggiato la bicicletta nella mia stanza, su un rullo, in modo da poter pedalare whenever I want to ma soprattutto per non dover lottare contro sto fine autunno. Non odio il freddo, solo lo temo perché in diverse occasioni ne ho patito troppo. Anche stamattina salto in sella, vado a farmi un giro perché non ho di niente di meglio da fare. Convalescenza. Ho un bozzolo al posto dell’occhio destro, simpatico postumo di un piccolo intervento subito ieri. Così mi ritrovo cecata a metà, infastidita in pieno. Un milione di cose da fare e. E niente. Tocca aspettare che sta cosa si sgonfi e. E basta. Pedalo allora; metto un rapporto leggero in modo che le gambe gìrino a vuoto. Non sudo, il mio cuore non accelera e il cervello lavora soltanto per mantenere attive le mie funzioni vitali. Chiudo gli occhi, anzi, ne chiudo uno solo perché tanto l’altro… E’ carino poter praticare uno sport senza alcun bisogno di attenzione; basta seguire il movimento rotatorio delle pedivelle, senza sforzo, a ritmo costante. Un po’ come quegli attimi di serena esistenza durante i quali ti lasci trasportare dal corso degli eventi. Vivere senza lottare, solo vivere. Pedalare senza fatica, solo pedalare. Il segreto è fregarsene del tempo, lasciare pure che passi sto stronzo, non soffrire quest’ansia costante da tutto e subito. E se nella mia lentezza mi sarò persa qualcosa, beh pazienza, vorrà dire che avrò vissuto ogni momento nella sua pienezza.

Parole, solo parole; a chi la racconto? In realtà non faccio che mettere ghiaccio sull’occhio malsano e piazzarmi davanti allo specchio ogni venti minuti per registrare i progressi.          “There’s something in my eye/ Bloodshot in disguise/ God knows I’m really tired/ Making the big time/ Aiming to climb high, aiming to climb high     (Ed Harcourt)

Mi chiedo se a vederci con un occhio solo non abbia una visione dimezzata della realtà…

ALBERGO MEZZAVISTAultima modifica: 2007-12-04T13:55:00+01:00da betterbequiet
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