O SALITE MALEDETTE

 O SALITE MALEDETTE

“Adesso chiudo gli occhi e prego x tutte le befane che son morte bruciate stasera e di cui non ho potuto vedere salire l`anima in cielo magari tenendo in mano una fetta di polenta e musetto x vincere sto freddo invernale.” (Ivano-fratellino)


04 Febbraio GERALDINE-LAKE TEKAPO(BY BUS) e LAKE TEKAPO-OMARAMA(BY GAMBE) 85KM  Finalmente riesco a farmi una bella dormita e quando scendo in paese per farmi raccattare da un autobus sono ancora parzialmente rincoglionita. Un autista enorme carica il mio pesantissimo mezzo nella pancia della vettura con l`ausilio di un solo enorme braccio tatuato. Rabbrividisco. Per strada cerco il punto in cui mi sono arresa il giorno precedente. Eccolo, sembra piu` lontano di quanto mi aspettassi. Pero`, ne avevo fatto di strada prma di battere in ritirata… In una delle tante salite verso Fairlie ci imbattiamo in un ciclista che appiedato traina il suo carretto a due ruote. Lo osservo finche` non scompare oltre la scia dell`autobus. MI pare di percepire la sua fatica, la sua frustrazione. Che ne sara` di me quando mi ritrovero` ad affrontare lo stesso problema? Non avere abbastanza fiato, non avere gambe sufficientemente forti. Di certo non mi arrendero` cosi` facilmente. Girano le ruote, si apre il paesaggio su una distesa infinita di lupini bianchi e rosa ai margini della strada grigia. La prima volta che ho visto questo spettacolo, la piu` bella in assoluto. IL cielo blu, non azzurro ma intensamente blu. La meraviglia, la gioia. Ti ricordi Annalisa? Anche oggi tutto questo mi lascia senza fiato ma la sua bellezza sembra essersi consumata nel tempo. Ritornare. Ho sempre avuto paura di ritornare. In un qualsiasi posto, sui miei passi, indietro. A ritornare si rischia di vivere il presente con la mente ancora avvinghiata al passato. E sappiatelo, quando tornate in un posto, quando rivivete una data esperienza non sara` mai e poi mai bello quanto la prima volta. La Nuova Zelanda e` un paese meraviglioso. Ma una volta lo era di piu`.

 Alle 11 l`autobus ci sputa tutti fuori ai margini del lago e io, fatta pipi` e sistemata la bici, sono pronta per affrontare la strada. Ma non faccio a tempo a girare i pedali che un cicloturista inglese mi avvicina per trattenermi una mezz`ora a bla bla bla. Mi racconta del suo viaggio, mi rassicura sul fatto che all`inizio e` dura assai ma che in un paio di settimane, se si persevera, si diventa davvero forti. Me ne convinco e quando lo saluto mi sento un po` meglio. La strada per lake Pukaki e` tutta un up and down, 50 km non facilissimi ma di una bellezza disarmante. Pedalo veloce e sono onestamente felice e grata di essere dove sono.A Twizel mi fermo per rifornirmi di cibo. Sogno un sandwich con salmone e avocado. Ma nel supermercato in cui mi sono imbattuta di salmone non c`e` nemmeno l`odore. Ma porcaccia eva, possibile che in una zona impestata da allevamenti di trote e salmoni non si riesca a trovare un paio di fette di pesce rosa? Esco con un gelato in mano, affranta. Mi e` quasi passata la fame. Maledette aspettative… Ironia della sorte 10 km piu` avanti mi imbatto in una rivendita di salmoni freshly fished. Vorrei comprarne uno ma poi mi immagino con questa bestiaccia caricata sul portapacchi che mi si squaglia al sole. La vedo impropria, ci penso ancora un po` ma poi demordo tristemente. Madonna quanto caldo. Le curve e le colline finiscono presto e la strada si raddrizza e diventa un lungo e noioso barbeque. Muoio di caldo, sudo a litri. 30 km di una fatica immonda. Il cartello del backpackers in cui mi fermero` mi appare all`improvviso come una visione. Quasi tiro dritto pensando di essere vittima di un colpo di sole. Per fortuna no. Un altro km in pura salita ed eccomi in questo posto paradisiaco. Mi sistemano in una tenda ancorata a un grosso albero di noce. Bella, non fosse per il fatto che la notte non riesco a chiudere occhio perche` ogni volta che mi addormento poi mi sveglio con la sensazione che qualcosa mi stia marciando sulla faccia. Insetti. Questa tenda e` infestata da insetti. Un incubo. Essere sfiniti e non poter dormire. Mi ripaga il fatto che a un certo punto della notte mi alzo per andare in bagno. Esco e non e` poi cosi` buio. Eppure non ci sono luci accese. Guardo in alto. Dio santo… Non ho mai visto un cielo tanto scintillante. Risplende di un miliardo di stelle. La via lattea sembra un`autostrada e la luce che emana e` quella di un paese mediorientale accecato dal sole. Mi sdraio sull`erba a contemplare il cosmo e mi addormento. Mi sveglia il freddo, prima dell`alba. Ritorno nella mia cuccia infestata e mi infilo sotto le lenzuola in apnea. Magari un`altra mezz`ora ce la faccio a dormirla. Illusa…

05 Febbraio  BBH-OMAMARA(BICI), OMAMARA-TARRAS(BUS), TARRAS-CROMWELL(BICI) 45KM   Solita routine, solito sole cocente. Si preannuncia una giornata caldissima. Un autista simpatico mi fa da cicerone mentre attraversiamo il Lindis Pass, una sorta di deserto lunare che grazie addio mi sono risparmiata. Sarebbe stato come attraversare l`inferno. Non che da Tarras mi aspetti il paradiso ma… Vengo scaricata nel bel mezzo del nulla e pedalo i rimanenti 35 km che mi separano da Cromwell in stato febbricitante, con la pelle che mi bolle. Ho un orecchio talmente ustionato che mi sembra quasi che qualcuno me lo stia mordendo con assoluta cattiveria. Per due ore non faccio che sognare una vaschetta di crema idratante fresca in cui immergerlo. Arrivo all`Holiday Park Le Chalets alle 4 e mezza. Brutto posto, una sorta di porto di una grande citta`, un centro multietnico super affollato. Sono grata di aver prenotato una stanza tutta per me. Non fosse per il fatto che ogni volta che devo aprire la porta mi tocca chiamare il proprietario perche` il coso in cui infili la chiave e` rotto e funziona solo con lui. Per 4 volte quest`uomo disumanamente sorridente arriva zoppicando sulla sua gamba e mezza e compie la magia. Gli chiedo come cazzo faccia e lui mi sorride e mi risponde che,beh, lui e` un uomo… Ora gli rompo anche l`altra gamba… lo so, lo so, che queste cose non le dovrei pensare ma ho pagato 50 dollari x trascorre la notte in sta miseria di posto e ho pedalato per ore sotto il sole cocente e la doccia non funziona e il salmone non c`era e tre quarti delle auto che ho incrociato oggi trainava un motoscafo con il quale poter sguazzare nei tanti laghi meravigliosi che tappezzano quest`area mentre io invece avevo solo la mia cazzo di bici pesante e non posso nemmeno farci una nuotatina in uno di quei laghi fantastici perche` non so nuotare e. E ho idea che mi ci voglia qualcosa da mangiare. Cerco un New World che e` la migliore catena di supermercati in NZ. Chiedo a uno dove sia, fa troppo caldo per girare a caso. Ad ovest e mi indica la direzione con il braccio. Ok, via dritti allora. Attraverso in ordine: un campo da rugby con allenamento in corso, un giardino di una casa, un giardino di un`altra casa, un parco, la strada. Arrivata. Indovinate cosa compro… Eh si, finalmente. Pane fresco, avocado maturo, salmone fine quality. Crepi l`avarizia. E gia` che ci sono mi prendo pure il latte al cioccolato e un bel po` di ciliegie. Toh, anche un cookie al cioccolato. 32 dollari. Ma che soddisfazione. Mi accampo nel parco che ho attraversato precedentemente e mangio veloce, consumata dalla fame. Va molto molto meglio. Metto gli auricolari alle orecchie, Okkervil River, e faccio un riposino. Sulla via del ritorno verso la mia cuccia incrocio un gruppo di bambini che ispezionano la via in cerca di tesori abbandonati. Faccio cadere un paio di monete per terra. Girato l`angolo li sento ridere  e urlare. Ho idea che le abbiano trovate… La notte dormo con i vestiti del giorno dopo gia` addosso. Partiro` alle 6 e mezza per evitare il caldo e non voglio perder tempo a impacchettare le mie cose. Non al mattino presto. Non uso nemmeno il sacco a pelo. Certo patisco un po` tanto freddo la notte ma almeno parto in orario!

06 Febbraio CROMWELL-ROXBURGH, 80 FATICOSISSIMI KM   Partire cosi` presto al mattino si rivela un`intuizione geniale. In un paio d`ore di saliscendi non troppo impegnativi arrivo ad Alexandra. Da qui` so bene che sara` molto piu` dura. Piu` di 40 km assolutamente collinari per arrivare nel piccolo paese di Roxburgh. I tratti in cui brevi salite si alternano a brevi discese sono sopportabili. Scalo i rapporti, fino all`ultimo. Cerco di non fissare l`orizzonte lontano e continuo a ripetermi -non mollare, non mollare- -non mollo, non mollo- mi rispondo, e continuo cosi` fino alla cima. Da qui` mi tuffo in discesa. 40, 50, 55, 60 km/h! Mi viene da urlare. Ma si urlo, chi vuoi che mi senta. Uuuuuaaaahhhhhhhh……..!!!! Meraviglioso. Sono le lunghe salite ed annientarmi. Affronto le prime due con tutta la dignita` e l`orgoglio di cui sono capace. Alla terza schiatto. Tocca procedere a piedi, trascinare il carretto. Mi maledico, maledico il sole e la strada, le auto che passandomi a fianco mi sfiorano, il traffico intenso. Sono anche a corto di acqua e le forze mi stanno abbandonando. Devo mangiare ma ho soltanto frutta secca, che mi farebbe venire ancora piu` sete. Poi l`illuminazione. Cazzo, le ciliegie… Ne ho un sacchetto pieno nello zaino, sono salva! Mi fermo al bordo della strada, sotto la prima ombra disponibile. Inghiotto a velocita` sostenuta.  Va molto molto meglio. Un pulmino con a bordo un paio di vecchietti accosta x chiedermi se va tutto bene. Ora si, grazie. Rimaniamo un dieci minuti a raccontarci le nostre croci. Le mie salite, i loro terreni aridi. Chiedo quanto manca a Roxburgh. Una mezz`ora. Di auto? Rabbrividisco… No di bici. Sospiro. Evvai. Mezz`ora di discesa. Mi vengono quasi le lacrime.   Roxburgh e` un piccolo paese di frutticoltori. In mezzo a questo deserto appare come un`oasi. Per chi arriva da Alexandra a un certo punto la strada viene abbracciata distese infinite di ciliegi e peschi e meli. E` una meraviglia. Vien voglia di fermarsi e rubare un frutto. Tanto per tornare bambini per un po`. Sono le dodici passate quando arrivo al mio backpackers. 5 ore sulla sella. Mi vien male solo a pensarci. Faccio una doccia, mangio qualcosa, il ricordo della fatica inizia a dissolversi. Ma mai completamente, ve l`assicuro. Te ne rimane sempre un po` d`amaro in bocca.  Anche in questo backpackers la maggior parte degli occupantio sono lavoratori stagionali che vengono qua a raccoglier frutta per metter da parte qualche soldo per i loro prossimi viaggi. Chiacchero un po`, apro il mio sacchetto di ciliegie prelibate e le offro. -No grazie, ne ho raccolte 20 cassette oggi e ora ne ho la nausea.- Ops, grande gaffe…

 

O SALITE MALEDETTEultima modifica: 2008-01-06T19:55:00+01:00da betterbequiet
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