SOFFRIRE MA NON TROPPO

SOFFRIRE MA NON TROPPO

 

02 Febbraio 2008, Ist day  CHRISTCHURCH-ASHBURTON, 80 KM   La strada che da Christchurch porta ad ashburton e` una lunga, povera linea grigia che attraversa soltanto campi deserti. Decisamente sconsigliata ai ciclisti privi di immaginazione. La noia potrebbe uccidervi.   I miei kiwi genitori mi scortano fuori dalla citta` in auto, fino alla statale che dovro` percorrere per ore. Mi abbracciano come sempre numerose volte e il mio kiwi papino quasi si mette a piangere mentre mi stringe in quella sua morsa iperprotettiva. Ma la mia meravigliosa gabbietta e ormai stata aperta e io, seppur a malincuore, volo via.  Si inizia. Pedalo, mi sento persa; dove cazzo sto andando? Un cirro di pensieri neri minaccia tempesta e io me la vedo gran dura ma poi il vento della novita` e del “in qualche modo te la cavi sempre” spazza via tutto e il futuro di apre luminoso e blu, come questa giornata di sole tropicale. Le gambe girano veloci e sicure per due ore e mezza, finche` una dispettosa crisi ipoglicemica non le appesantisce di un quintale cadauna. Mi tocca fermarmi ai margini della strada trafficatissiama, sotto l`unica. microscopica ombra che trovo. Cerco i pancakes che la mia kiwimammina mi ha preparato per il viaggio e appena li trovo ne mangio 4 al volo. Sono talmente in crisi che li mando giu` interi, senza quasi masticarli. Una dose di sali minerali e via di nuovo in strada. Metto gli auricolari, ascolto Modest Mouse, cd comprato il giorno prima per l`occasione. Nuova musica per un buon inizio. Bell`album, tra l`altro. Arrivo in citta` in meno di 4 ore. Mi fermo a un supermercato per procurarmi cena e colazione e riparto subito in cerca del backpackers in cui trascorrero` la notte. Ho programmato tutto, prenotato autobus, trekkings, sistemazioni per la notte. Ho trascorso una settimana a pensare, studiare, rimuginare, decidere, organizzare. Ho perso gli occhi sullo schermo del pc e la voce al telefono. E` stata una cosa assolutamente sfibrante. Ma indispensabile. Altrimenti stracazzi, non riesci a fare nulla perche` qua al momento e` alta stagione e tutto straripa di gente in viaggio.   Appena arrivo alla mia destinazione mi tuffo in doccia, per lavar via il sudore  e la fatica. Oggi e` la giornata piu` calda dall`inizio dell`estate. Ho le spalle e il naso in fiamme ma ho anche un letto in una stanza che dovro` dividere soltanto con un altro ragazzo. Ho del buon cibo(insomma), la vaga sensazione che ce la posso fare per i prossimi 2 mesi e una bicicletta fantastica.   Il posto dove alloggio e` un holiday park che oltre ai siti x camping ha anche una casetta con 2 stanzoni per i backpackers. Oltre a me ci sono altri 8 ragazzi, provenienti da un po` ovunque e che sostanzialmente vivono qua durante il loro periodo di lavoro stagionale. Raccolgono frutta e verdura nei campi, una rottura di palle e una fatica che uno che non l`ha mai provato non ha idea. ma guadagnano qualche soldo che li finanziera` per il prossimo viaggio. Dormono qua perche` questo oltre che tranquillo e` anche un posto quantomai conveniente. 12 dollari al giorno, 6 euro, con uso cucina e bagno. Certo e` una sistemazione modesta che devi dividere con tanta altra gente ma non e` male perche` gli ospiti di passaggio come me sono rari e quelli che vi soggiornano per lungo tempo hanno formato una sorta di comunita` che funziona a meraviglia. E` un buon posto questo e mi spiace un po` lasciarmelo alle spalle cosi` frettolosamente.

03 Febbraio, 2nd day ASHBURTON-GERALDINE(E UN PO` FAIRLIE) 80 KM  La notte dormo poco e male e al mattino mi alzo alle 6 e mezza ma sono talmente rincoglionita che non riesco a partire prima delle 8. Ritorno in statale ad affrontare il traffico ma dopo 14 km devio verso una sorta di strada secondaria. Assolutamente non trafficata. E perfettamente controvento. Mi pare di tirare un carretto di 2 quintali. Non riesco a superare i 15 km/h e gia` quelli mi costano una fatica enorme. Pedalo per 3 km, finche` non mi rendo conto di essere sulla strada sbagliata. Torno indietro imprecando a piu` non posso e correndo a 30km/h, ora che il vento mi e` amico. Torno sulla strada giusta, sperando che sia quella giusta perche` le indicazioni sono sempre optional…, e ho nuovamente il vento contro. Non bastasse, questa e` una strada in leggera salita e di una noia mortale. In 25 km di agonia incrocio numero 2 veicoli. Entrambi mi salutano come si saluterebbe un alieno appena approdato sulla terra. Svolto in direzione Geraldine, la via qua e` piu` facile e in meno di un`ora arrivo alla mia meta. E intanto 60 km sono andati. Mi fermo in citta` a mangiare un gelato e a comprare dell`acqua. Mi riposo un po`, prendo una dose di sali mimerali e riparto. E` mezzogiorno e il caldo bombarda la strada. Tutto in salita, di nuovo. Solo che ora ho gia 60 km sulle gambe, le quali sembrano di marmo. Non girano, anche nelle brevi discese sembrano trascinare un palazzo. Ho un bagaglio di circa 20-25 kg sul portapacchi che in salita sembra trascinarmi giu`. E` durissima. Non bastasse, c`e` un traffico pesante e la strada e` stretta. Ogni 5 minuti un`auto o un camion attenta alla mia vita. Ansia. Sudo a litri, mi sento bollire. Le urla del sole assordano la pelle e io non ho portato nessuna protezione con me. Dopo una quindicina di km sento che se non mi fermo e mi riposo all`ombra muoio. Sto male. E per arrivare a Fairlie devo stare sulla sella perlomeno altre 3-4 ore. E lungo la strada non c`e` alcun posto in cui potersi fermare o rifornirsi d`acqua. O chiedere aiuto. Impossibile. Devo tornare sui miei passi per forza. Cosa che faccio. Una mezz`ora piu` tardi sono nuovamente a Geraldine, a girar per le strade in cerca di una sistemazione. Scovo un`indicazione per un backpackers, la seguo per un mezzo km, ovviamente in salita e approdo a questo posto tranquillo e carino. Chiedo una camera singola, crepi l`avarizia, sono troppo stanca per avere altra gente attorno. Una doccia, lavo i miei indumenti straripanti di sudore ed esco a procurarmi del cibo e a modificare il mio viaggio. Domani dovro` percorre un tratto del percorso in autobus, non ho ne` tempo ne` forze suffcienti per fare tutto in bici. Preferisco fare un po` di strada sfruttando i mezzi pubblici e avere cosi` piu` tempo per fare dei trekkings. Non sono una ciclista, per me la bici e` soltanto stata un`alternativa obbligatoria al camminare.   In citta`, beh una mini citta`, ordino un panino buonissimo che pero` faccio una fatica immonda per mangiare. Sono esaurita. Non ho piu` forze, nemmeno per masticare. Entro al supermercato e compro un sacco di frutta per i sali e le vitamine, formaggio per il calcio, frutta secca per le calorie. Devo mangiare o non mi rimettero` mai. Compro anche una crema solare e diversi integratori, guarana` e ginseng. Ora sapete che se ce la faro` a far tutto quello che ho programmato sara` unicamente merito di tutta quella chimica…  Guardo fuori, il tempo e` improvvisamente cambiato e dei nuvoli grossi e bianchi pascolano nel cielo. Mi chiedo se piovera` e mi chiedo cosa farete voi domani. Vi penso tutti con affetto, chi piu`, chi piu` piu`…

SOFFRIRE MA NON TROPPOultima modifica: 2008-01-03T05:20:00+01:00da betterbequiet
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