HARI-HARI

HARI-HARI

Hari in maori significa “un colore”. Quindi immagino che hari hari significhi due colori. Bianco e nero, per l`esattezza. Questo posto e` il risultato della combinazione tra questi due colori.  Il grigio.  Immaginate una lunga strada poco trafficata. Immaginate i pali del telefono di vero legno ai lati di questa strada. Collegateci qualche casa sbiadita ai fili di questi pali. Smaltate il tutto con vernice opaca. Infine nebulizzateci attorno una gran quantita` di essenza di muffa. Ecco, avete appena creato nella vostra mente il fantastico paesino di Hari Hari.    E` facile individuare il mio motel appena arrivo in paese. E` l`unico nel raggio di kilometri. Vorrei non fermarmi, proseguire fino al prossimo posto civile. Mi sento ancora in forze. Ma sono 50 km e mi dico che fino a qualche ora prima non riuscivo nemmeno a muovermi. Non approfittare troppo delle tue scarse energie. Prendo una stanza in questo umido motel dunque. Oggi saro` l`unica loro cliente. Una vichinga tatuata ed iper-pierciengtata mi guida alla mia dimora. Un venti metri quadri molto modesti, vecchi e mal funzionanti. Ma non troppo sporchi, per fortuna. Bagno adiacente alla stanza, tutto per me. Veranda con tavolo e sedie e palo per parcheggiare la bici al riparo dallla pioggia. Beh, non male tutto sommato. Mi tolgo subito i vestiti, sono completamente fradicia e infreddolita da morire. Apro l`acqua calda della doccia e mi ci immergo per un tempo immemorabile. Esco giusto prima che mi crescano le branchie. E` la prima doccia in santa pace che riesco a farmi da quando sono arrivata in NZ.  Metto dei vestiti asciutti, compro un sandwich buonissimo. Pollo, philadelphia, albicocche, insalata e una generosa nevicata di pepe. Bevo un te` e mi metto sotto le coperte, sicura che quando mi rialzero` nel pomeriggio la pioggia avra` smesso di malinconizzare questo povero posto. Mi alzo alle  4, ha smesso di piovere. Mezz`ora di pausa, poi ricomincia. Qua funziona cosi`.  Mi siedo fuori dalla mia stanza, sotto la veranda, faccio due chiacchere con la mia bici. Guardo la strada bagnata e penso che i miei vestiti non si asciugheranno mai.  Non troppo lontano un cane alla catena abbaia ad intervalli regolari di secondi cinque. Mi da` sui nervi, oltre a farmi una gran pena. Di fronte a me una macchinona rombante atterra a casa. Ne sbarcano una madre stressata e tre piccole mocciose incontrollabili. Guardo le persone di passaggio su questa strada che dietro ai loro finestrini mi guardano a loro volta. Qualcuno si ferma al caffe` Pukeko per uno snack. Servono dei muffins deliziosi in quel posto. Tutti gli altri poseguono perche` Hari Hari non ha molto altro da offire oltre a una strada e a tanta umidita`. La sera esco a procurarmi la cena in un bar maleodorante, dall`altro lato della statale. Fish and chips. Porzione notevole. 7 dollari. Mentre aspetto che mi friggano il take away mi siedo a un tavolo a guardare la televisione. Cerco contatto con il resto del mondo. Oltre a me c`e` soltanto gente del paese che chiacchera delle solite cose e trangugia una birra dietro l`altra. Due ragazzini scalzi giocano a biliardo e ci impiegano una vita per riuscire a infilare una palla nel corner. Esco prima che la loro partita finisca. Chissa` chi avra` vinto. Forse il tavolo. Forse la noia. Passeggio sotto la pioggia con il mio pacchetto di viveri sotto il braccio. Qui` la frittura la avvolgono prima in uno strato di carta assorbente , quindi inun quotidiano. Cosi` rimane calda e croccante. E waterproof. Mentre mangio la madre stressata se ne esce in veranda a fumarsi nervosamente una sigaretta. Sembra non poterne piu` di tutto. Del nulla, delle figlie intrattabili, della pioggia, dei lunghi camion che passano ad ogni ora davanti alla sua casa. Fuggirebbe da qua se potesse?

Fuggireste voi da Due Colori?

HARI-HARIultima modifica: 2008-01-17T09:05:00+01:00da betterbequiet
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