DALL`ALTRA PARTE (revisited)

 DALL`ALTRA PARTE (revisited)

 

Lascio la bella Melbourne a malincuore che piu` malincuore non si puo`. Al mattino alle otto mi parcheggio, bagaglio enorme al seguito, sul ciglio della strada ad aspettar l`autobus che mi portera` in aereoporto. Destinazione Perth, costa occidentale. Passeggio avanti indietro perche` il mio mezzo e` in ritardo. Il mio aereo parte alle 10 e per arrivare in aereoporto ci vuole circa un`ora. Eccolo, finalmente. Carico tutto al volo, quasi spingo l`autista sull`autobus. Durante tutto il tragitto non faccio che fissare l`orologio perche` so per certo che se presti assoluta attenzione al tempo le lancette lo affettano piu` lentamente. Ma non e` questo il caso. Per fortuna il traffico non e` troppo inferocito e arriviamo a destinazione piuttosto in fretta. Check-in, no extra fees per la bicicletta, gate numero 4. Toilette, bottiglia d`acqua, imbarco immediato. Perfetto. Quattro ore di viaggio, mi guardo un film sul minischermo del mio sedile per far passare meglio il tempo. Incredibilmente il primo a comparire nell`elenco dei disponibili e` giusto quello che mi ero prefissata di vedere il prima possibile: Juno. Ne ho trovato, sempre per caso, la colonna sonora scaricabile in uno dei computer di un internet point di Melbourne. Bellissima, comprendente una fantastica A well respected man dei The Kinks. Non so se avete presente. E cosi` mi e` venuta voglia di vedermelo questo film sconosciuto ma appetibile. Et voila`, eccolo comparire sul minischermo di uno sgangherato aereo della Virgin Blue. Carino, proprio carino, mi ha fatto trascorrere due orette felici.    Vento a favore, arriviamo a Perth con venti minuti d`anticipo. Per riabbracciare la mia valigia  e la mia bici imballata non devo che aspettare un cinque minuti. Ok, pensiamo  alla macchina da noleggiare ora. Scelgo la compagnia Europcar, mi pare applichino le tariffe migliori. Rimedio una Hyundai Accent praticamente nuova. Carina, sembra un`ape, con quel culo un pochino piu` alto del muso. Con una marmitta piu` lunga, a mo` di pungiglione, sarebbe stata perfetta. Mi siedo sul sedile, appoggio le mani sul volante. Che strano non dover spostare le braccia in avanti e indietro per girare. Chissa` se tirando forte e spingendo all`indietro riesco a impennare. Uhm, la vedo ardua. Parto con un po` di imbarazzo e un tantino di ansia. Non guido da mesi e mi ci vorra` un po` per abituarmi alla guida a sinistra. Ogni volta che devo girare aziono il tergicristallo anziche` la freccia, e al posto del cambio, automatico, cerco di manovrare i pulsanti dell`alzacristallo. Insomma, quando devo partire tiro giu` il finestrino e quando devo girare faccio finta che piova. Per uscire dall`aereoporto tiro giu` ottomila madonna tutte in fila. Indicazioni manco a parlarne, non bastasse il mio rincoglionimento. Dopo tante inversioni a U approdo finalmente alla prima destinazione prefissata. Fremantle e` una cittadina sdraiata lungo la costa, famosa per i suoi negozi di arte aborigena. Ho deciso di passarci un paio d`ore proprio per acquistare qualcosa di carino. Rimedio due dipinti, entrambi bellissimi. Me ne innamoro al secondo sguardo. Uno smoothie al sapor tropicale, un po` di spesa al supermercato e via, proseguire verso sud. Se ti riesce. Perche` per uscire da Fremantle ed imboccare la statale giusta devo tirar giu` la solita tavolata di povere madonne. Nel frattempo si e` fatto buio. Tadadadan…. colonna sonora da film horror. Alle 7 sono cosi` sfatta e la testa , madonna benedetta, mi fa cosi` male che decido di fermarmi a Mandurah, una citta` del cazz che avrei tanto preferito evitare. Arrivo al mio motel, il primo che trovo, stremata e annebbiata. Non ne posso piu`. Mi faccio una doccia, mangio un boccone, cinque minuti di televisione e via a letto. Piu` che addormentarmi svengo e recupero i sensi non prima delle 8 del mattino successivo. Dormo 11 ore filate. Undici dolcissime ore.

La bicicletta mi manca da morire, viaggiare in auto e` tutt`altra cosa. Tutto cio` che la velocita` ti fa perdere, la poverta` di ossigeno, la concentrazione che non devi mai perdere. Guidando non si riesce  a liberare la mente, a pensare senza redini e senza guinzagli. Bisogna tenere i pensieri alla catena perche` deconcentrarsi e` sbandare o centrare un albero di passaggio. In auto non si e` esposti a vento, pioggia, odori, sole e moscerini. Si viaggia come principi attivi imprigionati in una capsula invincibile che non si sciogliera` mai. L`auto ti fa perdere troppa bellezza. L`auto e` un calcio in culo che ti spinge avanti di continuo. L`auto e` un piccolo mondo tecnologico non intereattivo con l`ambiente circostante. Ma l`auto ti risparmia anche tanta fatica e non permette alla stanchezza di ammazzare la curiosita`.  Bici-auto: 8-1. Strada al centro.

DALL`ALTRA PARTE (revisited)ultima modifica: 2008-04-23T07:05:00+02:00da betterbequiet
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2 pensieri su “DALL`ALTRA PARTE (revisited)

  1. Engish please. When do you leave Melbourne? How are you? What did you do with David? When are you cooing back to Nuovo Zelanda?
    xxxxxxxxxxxxxxxxxx

  2. already left Melb, I`m having a real good time along the west coast. It`s even better here, everything is just perfect, pure beauty. The west is sweetly wild, I do like it, makes me feel kind of weird but in a good way, as if I was living something that I`ve already lived before, kind of familiar , nice feelings. Oh, I`ll miss it, I feel so free here, so fine, you know..

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