PELO CONSUMATO

PELO CONSUMATO

Il pelo di ciuccio è più consumato sul suo lato sinistro, quello su cui si sfogano le mie carezze. Mi guarda con occhi tristi mentre si avvicina all’angolo dove da giorni sto accucciata a meditare. Si sdraia accanto a me per fare il suo dovere di cane: esserci. E io lo accarezzo, faccio scivolare sul suo pelo grammi del mio vuoto, pezzi di dubbi e di colpe, una mano pesante di nostalgia e mancanza di volontà. Tutto ciò che mi riempie e che al contempo mi divora, tutte cose che a lui invece scivolano addosso.  E mentre io mi sento piano piano morire, mentre rimango con gli occhi sbarrati a fissare tutto ciò che non ho più, lui socchiude le palpebre e sospira e dopo poco s’addormenta. Russa. E mi fa sentire ancora più ridicola di quanto già non mi sentissi prima che pure lui si mettesse a snobbare la miseria del mio dolore. All’improvviso mi rendo conto di quanto sia piccola e di quanto infinitamente piccoli e trascurabili siano i miei problemi. Un attimo dopo me ne dimentico e torno a compiangermi di nuovo. Così, ad intervalli regolari.

Penso ai miei viaggi, a tutti i posti e le persone che mi hanno fatta sentire leggera e grata al destino. Penso a tutte le cose belle in cui mi sono imbattuta e che per scelta ho abbandonato. Centinaia, forse più. E per cosa? Per coerenza, per fretta, più raramente per correttezza, più spesso per motivi che al momento non riuscivo a capire e che col tempo ho smesso di cercare. Forse solo per andare avanti e trovarne altri, di posti, di sorrisi. Ho sempre fatto ciò che mi sembrava più giusto o anche solamente meno sbagliato, non mi sono mai voltata indietro. Questo almeno lo posso dire. Eppure ora comincio a chiedermi cosa sarebbe successo se fossi rimasta, se avessi ceduto alla bellezza e alla felicità di quei bei posti, quei bei volti. Se mi fossi accontentata, se non fossi stata tentata dalla voglia del possibile altro. Altro ancora e ancora.                Se potessi vincere al gratta e vinci ora, potendo scegliere, non chiederei soldi ma un tot di certezze al mese, tutte le certezze di cui sento il bisogno ma diluite nel tempo, per non farmi impazzire di rimorsi. Ho fatto bene, ho fatto male. Io ho fatto, perchè il non fare mi ha sempre fatta sentire peggio, perchè in qualche modo preferisco essere parte attiva nella mia vita. E perchè infondo è proprio vero che i rimorsi sono meglio dei rimpianti.

Continuo a consumare il pelo di ciuccio, penso e penso.     Lui russa.     E mi fa mandare in culo tutto questo pensare. E pure i gratta e vinci.

PELO CONSUMATOultima modifica: 2010-08-29T15:17:41+02:00da betterbequiet
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