COSE SEMPLICI E BANALI

Cose semplici e banali. Svegliarsi nell’aria nuova del mattino. I muscoli rilassati e le articolazioni fluide, le palpebre leggere di riposo.

Scendere le scale che odorano di cera d’api e lisoform, gioire dello scodinzolio del tuo cane grato della tua ritrovata presenza.

Un croissant con sessantaquattrostratisottiliecroccantidisfogliaburrosa e un caffè lunghissimo che profumi come un gigolo’.

Farcire lo zaino di cose strettamente necessarie e partire nel grigio lentissimo di una giornata malinconica e serena.

Guidare nell’indifferenza del traffico osservando dallo specchietto Buccia fremere di aspettative. Gli occhietti sbrilluccicanti e il tartufetto trepidante; alterna sbadigli ululanti a sospironi rassegnati.

L’ennesimo Monte Grappa, la familiarità dei sentieri e dei panorami, la salita lenta e costante del 151. Le gambe che macinano come mulini a vento, il cuore che pulsa glorioso nel torace e i polmoni che si riempiono dell’aria ruvida di montagna.

Buccia che mi precede concentrato e teso all’inseguimento di mille tracce diverse. Ogni tanto si gira e mi guarda sorridente, si ferma ad aspettarmi anticipando il mio richiamo. E quando lo raggiungo lo accarezzo sul fianco mentre cammina sculettante e soddisfatto per aver svolto il suo dovere di cane. Che è quello di farmi sentire sua padrona, sua amica, sua innamorata e sua compagna di branco. A volte anche sua vittima.

Arrivati in cima, il freddo ci avvolge come una nevicata e allora bisogna cercare un punto riparato in cui potersi togliere la maglietta ubriaca di sudore e indossarne una di sobria e che profumi ancora di ammorbidente. E’ il momento più bello della camminata. I vestiti asciutti e sopra il riparo di una giacca a vento. Un thermos di tè caldo, con miele e limone, e  il vapore che ti scalda le narici consolandole da tutto il freddo che hanno respirato. Un pacchetto di crackers, o anche soltanto un po’ di pane secco da dividere col cane sdraiato accanto a te. Magari anche un’arancia. Ma deve rimanerti sempre un po’ di fame.

Seduti su una roccia a contemplare le montagne circostanti e a godersi il silenzio puro e semplice di un paesaggio desolato. Nella luce sobria e nostalgica di un autunno nuvoloso e fatalista, in un grigio che è un equilibrio perfetto tra il non piovere e il non splendere. Sospesi nell’immobilità di una non attesa, rincuorati dalla certezza del non doversi aspettare nulla, perchè nulla cambierà e questo grigio così giusto rimarrà grigio. Almeno finchè saremo semplicemente, banalmente lì, stanchi ma forti, puntini di sospensione in uno spazio enorme, tutto per sè. Sballati di endorfine e con i recettori spalancati a qualsiasi tipo di segnale.

La discesa è un lungo abbraccio. Immersi nel bosco respirando al ritmo dei propri passi. Il vento che suona le fronde dei faggi e gli abeti che scricchiolano come vecchie scale di legno. E’ sempre così tenero fermarsi ad ascoltare, rimanere lì in silenzio ad ammirare la distesa di alberi alti e sottili e la coltre di foglie secche che si stende incantevole ai loro piedi.

Mentre attorno tutto sussurra il bene che ti senti.

Arrivare all’auto è la seconda cosa più bella della camminata. E’ la quiete dopo la tempesta, il primo respiro dopo una lunga, meravigliosa apnea. Si guida piano verso casa, Buccia dorme e la strada è una pista d’atterraggio per arrivare infine al tuo meritato pranzo.

Un bagno caldo mentre qualcuno mi prepara un pasto buono e abbondante. Va bene anche se mi devo arrangiare, un piatto di spaghetti con tanto tonno e cipolla, un bicchiere di vino, che sia buono anche quello, crepi l’avarizia.

E poi un bel film, una tisana e un’altra ancora. Una persona a cui raccontare la tua giornata, che si rallegri della tua felicità e ti massaggi i piedi doloranti. La sera una zuppa, una digestione facile e un po’ di musica tranquilla. A letto, al buio, perchè ad ascoltarla così la musica è più intima e ti racconta più cose.

Infine un sonno sereno, lungo e senza apnee, senza sogni laboriosi e senza indugi. Che si lasci alle spalle una giornata ideale. Fatta di cose semplici. E banali.

 

 

 

COSE SEMPLICI E BANALIultima modifica: 2015-10-02T19:33:14+02:00da betterbequiet
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