PIUTTOSTO CHE FAR DA MANGIARE

” E stasera, cosa mangiamo? “.       Mi sento malissimo ogni volta che lo chiedi. Il sangue mi si fa così pesante che quasi sprofondo nel pavimento. Gli occhi mi si incastrano all’indietro per il fastidio e la rabbia mi ingrassa la mascella di cane che mi hai fatto venire col tempo.

Cosa mangiamo stasera?         Mi assale la nausea come provo a ricordarmi cosa abbiamo nel frigo e l’idea di combinare gli ingredienti in un qualcosa di sensato, mi ribalta lo stomaco come un tagadà. Se poi devo pure chiedermi se quel qualcosa possa o meno piacerti allora il pH dello stomaco mi si inasprisce così tanto che quasi mi autodigerisco.

Cosa mangiamo stasera?        Suona come una sentenza di morte. Come se obbligassero un vegano a mangiarsi con le mani una bisteccona al sangue. Come una cimice che si ritrovi zampe all’aria. Come una stracazzo di bottiglia di Sassicaia dell’85, che ti è costata un rene, usata per sbaglio da tua madre per fare il brasato.

Cosa mangiamo stasera?        Beh, io mi mangerei me.    Mi mangerei le mani. Mi mangerei il fegato. E mi mangerei soprattutto la lingua.     Per non mangiare te.

Cosa mangiamo stasera?        Che piuttosto che far da mangiare, io pulirei tutta casa con un cotton-fioc. Io piuttosto mi arrampicherei sugli alberi coi denti o trascriverei l’intera enciclopedia della Treccani, compresi gli aggiornamenti, usando come penna un dito e come inchiostro il sangue.

Cosa mangiamo stasera?        E me lo chiedi come un delfino arenato che chiede acqua. Invocando e facendomi sentire obbligata. Pena la tua vita. Perchè tu hai sempre fame. Perchè mangiare per te è più che un piacere, un dovere.   Con la febbre, la gastrite, il mal di testa o un’incazzatura micidiale.    In un bosco infestato da orsi affamati, sulla punta acuminata di un grattacielo tremante o alla testa di un gruppo di manifestanti che sta per essere caricato dall’intera armata russa.      Non importa come o dove, la fame non ti abbandonerà mai.

Cosa mangiamo stasera?        Non lo so cara, delle costine glassate di diamanti? Un branzino all’acqua pazza sottoposta ad elettroshock? Un tortino di tartufi trifolati con tartare di trota? Un’insalata russa con del roast-beef all’inglese, servito con dell’indivia belga su un letto di crema catalana? O magari una mezz’ora di un programma di cucina condito con olio e pubblicità?

Cosa mangiamo stasera?        Che se una volta, per misericordia, comparisse l’arcangelo Gabriele in tenuta da cameriere, con un vassoio argentato di piatti pronti e piacevolmente fumanti, io ti giuro camminerei in ginocchio per il resto dei miei giorni. Pregherei senza tregua, rinnegherei la mia omosessualità a un concerto di Morrissey e indosserei solo camicie col colletto largo e lunghe gonne con le pieghe.

Cosa mangiamo stasera?        E se non mangiassimo affatto? Se per una volta dessimo tregua al nostro apparato digerente, se per una volta non facessimo torto agli affamati del terzo mondo, se per una volta almeno trascorressimo la notte a sfamare i coccodrilli della fame?

Cosa mangiamo stasera?        Perchè se solo me lo concedessero, io farei un mutuo in banca per portarti ogni sera al ristorante. Pizzerie, trattorie, osterie, fattorie, ie ie oooo. Spenderei tutto quel che ho, e anche quello che hai tu, pur di non dover far da mangiare. E invece il massimo a cui posso ambire sono 12 bastoncini findus quasi pronti e un’insalata biologica già lavata.

Cosa mangiamo stasera?         E se un giorno tu non me lo chiedessi? Se un giorno tu, invece, mi dicessi quelle tre parole magnifiche.       Stasera.    Mi.     Arrangio.                     O mia adorata, io sospirerei per sei ore di fila, scondinzolerei come un cane di fronte a un Everest di crocchette, mi scioglierei come una noce di burro su una fetta di pane caldo, saltellerei di gioia fino a farmi venire i polpacci a forma di molla e proverei lo stesso entusiasmo di un vestito sfigato indossato dalla più strafiga delle top models.                       Ti sarei così grata che forse cucinerei pure per te.

O forse no.

 

PIUTTOSTO CHE FAR DA MANGIAREultima modifica: 2015-10-07T20:43:41+02:00da betterbequiet
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