THE HEAPHY TRACK

THE HEAPHY TRACK

L`Heaphy track e` una delle sette Great Walks piu` lunghe della nazione. Si snoda attraverso il bush e la west coast per 82 magnifici km. Io lo percorro controcorrente partendo da Karamea, costeggiando l`oceano il primo giorno e immergendomi nel verde arido i successivi 2 giorni. Parto con lo zaino pieno e pesante, questa volta. Sono stanca di vivere ogni track con una fame persistente e intrattabile. Piu` fatica per la mia schiena ma maggior sollievo per il mio corpo tutto. Due fette di pane integrale ingozzate di miele artigianale e formaggio industriale, piuttosto che la solita manciata di frutta secca. Il mio palato ringrazia.    Parto dopo mezzogiorno, aspetto che la marea si abbassi per riuscire a percorrere un tratto di spiaggia altrimenti inaccessibile. Aspetto che la caffeina neutralizzi quell`aurea di stanchezza che mi abbraccia dal mattino. Troppo cibo, troppo vino iper-economico al Rongo BBH., la sera precedente. Troppe persone di cui sentiro` la nostalgia. Un altro posto che lascio con rammarico. Stanchezza. Penso a questo mentre cammino verso il Lewis hut, la mia prima meta. Per arrivarci devo attraversare un orrente dalle acque rosse, un torrente di te`. Kiwi breakfast, pr l`esattezza. A differenza dell`Heaphy hut, il primo hut che incontro e in cui mi fermo a mangiare un panino, qua non ci trovo nessuno, oltre a due rangers del DOC(departiment of conservation), bloccati in questo angolo remoto a sistemar trappole per gli opossum. Sono sinceramente grata del silenzio, della pace, delle quiete che trovo qua. Faccio due chiacchere con i rangers, imparo come cacciare le anguille e vengo a sapere che il weka, un uccello simile al kiwi che vive da queste parti, e` molto apprezzato in cucina. Rimedio un accendino, strumento fondamentale negli huts che puntualmente dimentico di portare. Dormo serena, ho una stanza tutta per me, 24,5 km sulle gambe e lo stomaco pieno e sorridente. Il giorno successivo e` un po` piu` faticoso perche` i km da percorrere sono 27 e mezzo, quasi tutti in salita. Fortuna che al mattino ho mangiato il mio super-muesli, 100 calorie al cucchiaio, ricetta personale. In 5 ore e mezza di cammino arrivo al Saxon hut, congratulandomi con me stessa per la brillante prestazione fisica. Care le mie gambe… Sfortunatamente non trascorro una serata semisolitaria nell`hut. Oltre a me, infatti, ci sono due coppie di australiani di mezz`eta` che oggi hanno percorso soltanto 12 km. Non abbastanza per sentirsi stanchi e farsi una bella dormita precoce. Per ore e ore non fanno che blaterare di tutto e di nulla, di far rumore e basta. Io ho un male a un fianco e sono stanchissima. Vorrei dormire, invece non faccio che sopportare i miei coinquilini e pensare a quanta fatica mi aspetta domani. Dormo poco e male e al mattino riparto il prima possibile per lasciarmi i cattivi ricordi alle spalle. 13 km mi separano dal Perry Saddle hut, dove mi fermo per il pranzo. E dove mi aspetta una bella sopresa. Quando entro noto subito un sacchetto verde che brilla nella desolazione degli scaffali vuoti. Mi avvicino, c`e` un biglietto attaccato. “for Lisa(Venice), from Hilton”. Non ci credo… Hilton e` un ragazzo di queste parti che ho conosciuto a Karamea e che e` partito con un giorno d`anticipo rispetto a me per percorrere questo track. Mi aveva promesso, prima di partire, che avrebbe lasciato qualcosa da mangiare per me, lungo la via. Lui, infatti, e`partito con uno zaino enorme, imbottito di viveri e pensando che io, al contrario di lui, avrei patito la fame, visto che il mio zaino era circa un quarto del suo. Promessa mantenuta. Apro il mio sacchetto e ci trovo di tutto. Pane con uvetta, cioccolato, riso, verdure, latte in polvere. Una bottiglia da 125ml di Bayles! Grande Hilton! Preparo un lauto pasto, divido con i pochi presenti e riparto. Sono 30 i km che percorro oggi e quando finalmente arrivo al Brown hut sono iperdolorante e sfinita. Male ai tendini, alle spalle, alla schiena. Che dura, porcaccia miseria. Ma che soddisfazione, pero`. Questo posto e` deserto, non c`e` nulla e nessuno. Entro, butto la mia roba ovunque, posso fare quello che voglio. Ho voglia di trascorrere una notte lontana da tutto, da sola davvero. Ho voglia di non parlare, di lasciare i calzini sporchi sopra il tavolo,di puzzare senza inibizioni, di lavarmi i denti nel lavandino per i piatti. Fuori il rumore delle cicale e` quasi assordante, il piu` forte che abbia mai sentito. Allora metto gli auricolari, stavolta mi sono anche riservata il lusso di un po` di musica, alzo il volume al massimo. La musica mi bombarda i timpani. There There, dei Radiohead. Agito la testa, sinistra destra, sinistra destra, sinistra destra.; smuovo i cervicali dolenti. Tengo il ritmo con entrambe le gambe, in punta di piedi; torturo i tendini infiammati. Contraggo gli addominali e e ululo parole stonate e mi sfogo e me ne frego del rumore del faccio perche` negli ultimi tre giorni mi sono fatta un culo della madonna dando tutto cio` che potevo. Ho sopportato, sudato e sudato, sofferto, ascoltato e percepito, tremato e imprecato. Ho voglia di sfogarmi ora e basta.   Mi lavo finalmente, metto qualcosa di piu` pulito di questi pantaloni che ormai stanno in piedi anche da soli e di questa maglietta ingessata di sudore. I miei calzini di lana merino e pelo di opossum si stanno trasformando in animali atipici dal forte odore di selvatico. Li allontano da me prima che mi aggreddiscano. Riesco addirittura a cambiarmi le mutande. Non mi guardo allo specchio da 3 giorni, ho sudato litri e litri di tossine in brodo, ho dormito inun sacco a pelo ormai lercio per non so quante notti finora. Ho mangiato soltanto schiefezze, bevuto acqua dall`inquietante colore arancione, pisciato nei peggiori bagni del mondo. Mi sono lavata i denti e le mani almeno due volte al giorno. Stanotte dormiro` in questa schiefezza di hut infestato da mosche e sandflies e chissa` che altro. Che altro? Zanzare, porcaccia eva… Non riesco a chiudere occhio. Mi torturano tutta la notte, fino al mattino. Anche quando esco per una passeggiata anti-esaurimento nervoso nella notte, ne ho sempre una nuvola attorno. Vogliono il mio sangue. Maledette. Non ho che voglia di civilta`, di un letto pulito, una lunga doccia  e una birra fresca. Soprattutto di una birra fresca.

THE HEAPHY TRACKultima modifica: 2008-01-30T04:05:00+01:00da betterbequiet
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Un pensiero su “THE HEAPHY TRACK

  1. Che belli gli Okkervil River!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!e poi si adattano perfettamente come sottofondo per la lettura del tuo “cyber-diario”…soprattutto Seas too far to reach!Thanks for your music’s lesson…. :p
    un abbraccio forte!

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