MARDI` GRAS

MARDI` GRAS

Vita a takaka nel giorno del Mardi` Gras. Le strade si animano e i colori dei semi hippies che le popolano sbiadiscono il grigiore di questa giornata di pioggia sottile. Entro nel Wholemeal Cafe` incastrandomi alla fine di una lunga coda per la cassa. Gente che dopo aver pagato si blocca con un piatto in mano di fronte alla scelta del proprio posto. Cameriere esitanti che navigano tra i tavoli in cerca di un tavolo su cui depositare tazzone fumanti di caffe`. Mastico deliziata le mie verdure arrosto. Patate dolci, carote, patate normali. Abbondante pepe nero spaccato al mortaio e un mix di spezie che cerco di riconoscere a naso. Cumino, origano, qualcos`altro. Ne ho avuto l`ultima porzione, una gran fortuna. Mi apparto a un tavolo vicino al muro, osservo le persone che scorrono davanti alle pizze, alle torte salate e ai fantastici dolci esposti in vetrina. Gli sguardi indecisi che sfarfallano da un piatto all`altro, la voglia di tutto. Un`occhiata al prezzo, al nome del cibo selezionato, l`attesa trepidante. Che bello aver tanta fame in un posto come il Wholemeal Cafe`. Esco da questa galleria dei sensi e ritorno in strada. Ha smesso di piovere, si e` alzato un po` di vento a scacciar via l`umidita` bassa. Una faccia che riconosco, un sorriso. La NZ e` un posto piccolo, in cui e` incredibilmente facile reincontrarsi. Come va, come non va, cosa hai fatto, cosa farai. Rimani qui` stasera, non andartene, facciamo gran festa. Che fare? Non faccio nulla, me ne sto qua seduta nel parco a godermi la musica e la gente. Tutto e` tranquillo, tutti parlano sorridendo, nessuno urla. Anche le auto lungo la strada viaggiano piu` lente e serene. Non c`e` fretta, non ho fretta. “Summertime and the living it`s easy…”, canta il chitarrista cinquantenne. Seduti sull`erba giovani vestiti di stracci ondeggiano la testa masticando. I piedi scalzi, i capelli lunghi e i dreadlocks, le collane e le spille e gli anelli colorati. Alla chitarra si unisce un violino che ci riporta tutti indietro negli anni, ai tempi del Charleston, nostalgici ma allegri. Una ragazza con i capelli colorati e la faccia dipinta balla tra la gente. Le manca un braccio e non nasconde il moncherino nel vestito. Si muove con tanta naturalita` che me ne accorgo soltanto dopo averla osservata per un`ora. Bambini che giocano e si comportano da bambini, tra la folla, tra genitori giovanissimi, tra amici e sconosciuti, sempre con la stessa ingenuita`. C`e` armonia, naturalita`, sguardi privi di malizia. Chi se ne frega se siao vestiti di stracci, se sembriamo strani. Chi ti fissa lo fa con un sorriso che non puoi che ricambiare, tutti gli altri non fanno semplicemente caso a cosa indossi o a cosa fai. Anche questa e` liberta`. Niente pose, niente conformismi anti-isolamento. Non serve essere a Londra o New York per vivere questo tipo di liberta`. Basta essere in un paesino di mille anime come Takaka.