GUARDARE E NON TOCCARE

GUARDARE E NON TOCCARE 

A Motueka mi ci fermo due giorni. Cambio il BBH sporco e squallido in cui ho trascorso la prima notte e mi trasferisco in uno migliore. Avrei voglia di farmi un giro in bici, un po` di sport ma mi costringo al riposo. Ne ho bisogno. E` una mattinata di aria fresca, quasi fredda dopo la pioggia abbondante di ieri. Vado al mare a respirare un po` di iodio. Mi ricordo tutto perfettamente. Percorri Fearon St fino alla fine, giri a sinistra costeggiando una lunga siepe e quando la siepe finisce giri a destra e prosegui fino alla spiaggia. Mi ricordo la sabbia scusa e i tanti sassi rotondi, gli scheletri d`alberi ormeggiati a riva e i cespugli di arbusti spinosi. Ritrovo con facilita` quel piccolo posto riparato dal vento e dal traffico umano e ci rimango un bel po` seduta ad osservare le onde che surfano su se` stesse. A Motueka ci ho lavorato 10 allegri giorni, la prima volta che sono stata in Nuova Zelanda. E` carino ritornarci e riassaporare vecchi ricordi.Qua la gente che incroci per strada ti sorride e ti saluta sempre, come se si ricordassero di te. Pranzo al cafe` Espresso, il posto ideale per un buon panino, una buona fetta di torta e un caffe`. Mi piace tanto pranzare da sola, lo ammetto. Mi siedo su un tavolino affacciato alla strada, protetta da una grande vetrata. E` come pranzare davanti alla televisione, solo meno noioso. Mentre mando giu` un boccone di una squisitissima apricot crumble mi passa davanti agli occhi Renee`, una delle due sorelle che gestivano il Bed and Breakfast in cui ho lavorato anni fa. Ha lo stesso taglio di capelli a caschetto, la carnagione rossastra, anche la stessa corporatura robusta. Non e` ne` dimagrita ne` ingrassata. Spinge la sua bicicletta sul marciapiede, dev`essere nuova, e indossa un caschetto da ciclista dai colori sgargianti. Nuovo anche quello. Nel cestino della bici c`e` un piccola cane, uno yorkshire mi pare. Che fine avra` fatto il vecchio pastore maemmano che ero solita portare a passeggiare ogni sera fino alla vicina spiaggia? Sono curiosa. finisco al volo la mia fetta di torta squisitissima e la seguo. Uscita dal centro salta in sella con un`abilita` incredibile. Deve aver risolti i problemi che aveva alle anche. Tengo opportune distanze, non voglio che mi veda. eccola arrivata a casa, come ricordavo porta e cancello rimangono sempre aperti nella loro abitazione. Non vedo il pastore maremmano, ho un brutto sospetto.  Rimango ancora un paio di minuti sulla strada ad osservare il giardino, quel che riesco a intravedere dell`orto. Poi torno in paese. Perche` non ho semplicemente fermato Renee` quando mi e` passata davanti? Perche` il passato e` passato. Che ci saremmo detto se non le solite cose? Racconti, cose che avro` raccontato ormai un milione di volte a un milione di persone. Sono cosi` stanca di ste cose. Lei e Trish si sarebbero sentite in dovere di invitarmi a cena e io in dovere di portare una bottiglia di vino. Le solite domande rompi silenzio, i progetti, i sorrisi, il solito “sei sempre la benvenuta, torna quando vuoi”. Solita routine. Ma osservare, notare da se` i cambiamenti e i non cambiamenti, non e` meraviglioso? E` come vivere nel presente una parte del proprio passato ma senza potervi interagire. Guardare e non toccare. L`inverno di una sfera di vetro che agitiamo d`estate per rivedere la neve scendere e imbiancare il paesaggio. Senza percepire il freddo, senza sciogliere quella neve con il nostro calore. Solo guardare e rivivere emozioni.

GUARDARE E NON TOCCAREultima modifica: 2008-02-06T07:00:00+01:00da betterbequiet
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Un pensiero su “GUARDARE E NON TOCCARE

  1. scusa se rompo la poesia del tuo blog. ma se vuoi restare li ho in mente uno dei miei progetti bisness……potresti aprire un mc muset…panini co porchetta,figadei ,muset e cren,costesine……
    i kiwi i fa tant i salutisti ,ma pensaun bel track a pie e dopo un mc muset col cren!!! ricostituente..i te darie la cittadinanza onoraria altro che visa….
    ciao
    annalisa

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