LE TRAGEDIE COME GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

LE TRAGEDIE COME GLI ESAMI NON FINISCONO MAI 

Ancora a Byron bay. Sarei dovuta andarmene stamattina con l`autobus delle 11 ma non c`era sufficiente spazio nel bagagliaio per la mia bici. “E quindi, che faccio adesso?”, chiedo all`educato autista. “Beh, prova un po` ad arrangiarti”, mi risponde cortesemente lui. Gli rompo la faccia? Gliela rompo? Dio solo sa quanto vorrei. Entro in un`agenzia di viaggi anziche` tornare nell`information centre in cui ho prenotato il viaggio. E scopro con una notevole rabbia che il prossimo autobus per Coffs Harbour parte alle 6 e che non sono riuscita a partire stamattina perche` al momento della prenotazione quelli dell`information centre avrebbero dovuto segnalare la presenza della mia bicicletta. Ovviamente sistemo le cose in agenzia, prenoto e pago altri 49 per il solo trasporto della bici(!!!) e mi dirigo verso il disinformation centre per spaccare il culo all`operatrice di turno. Sono cosi` stremata e incazzata. Altre 7 ore di attesa in questo posto del cazzo in cui non si trova un angolo ombroso e tranquillo manco a pagarlo oro. E sto male, sto cosi` male. Mi fanno male ossa, mi sento la febbre, ho la gola in fiamme, i bronchi otturati da una sbadilata di cemento. “How does it feel to be on your own/ with no direction home/ just like a rolling stone?” E come cazzo vuoi che ci senta Bob?! Non arrivero` al mio ostello prima delle dieci e mezza stasera. Chissa` in che condizioni. Sto facendo uno sforzo di volonta` di misura immane per continuare questo viaggio. I contrattempi e le difficolta` mi stanno disgregando. Non e` stato facile in Nuova Zelanda, meraviglioso ma non facile. Sono arrivata in Australia gia` stanca dopo un lungo viaggio. E ora affrontarne un altro ancor piu` duro del precedente mi logora i nervi, mi succhia via le forze che mi erano rimaste. Se solo la gente fosse piu` cordiale qua. Sapete a volte basta davvero poco per sentirsi meglio. Una persona che ti guarda sorridente e ti saluta mentre cammini per strada, un`auto che suona il clacson per incoraggiarti mentre sudi sulla sella della tua bici. Un po` di umanita`. Qua invece nessuno ti degna di uno sguardo, figuriamoci di un saluto o di un sorriso. Se non sei vestito ultrafashionable ti lanciano sguardi pieni di commiserazione. Nessuno rallenta per farti attraversare la strada. E ovunque regna la legge del piu` furbo e del piu` stronzo. Sembra di essere in Italia. Che senso ha dare tutta me stessa in un posto in cui sento assolutamente di non appartenere? Io non sono come questa gente che mi circonda. E si vede. Si vede da lontano. Cambiera` procedendo verso sud? Riusciro` altrimenti ad adattarmici? Mi sto soltanto dando tempo e possibilita`. Non posso mandare  a puttane tutti i miei progetti e i miei desideri cosi` presto.

GUEST LIST (EELS)

Are you one of the beautiful people
Is my name on the list
Wanna be of the beautiful people
Wanna feel like Im missed

Hey you with the walkie talkie
I know my clothes are not right
I wish I had my own walkie talkie
That reached to God every night

Everyone needs to be somebody
Everyone needs to find someone who cares
But I dont know if you know what I mean
cause Im never on your list

Are you one of the beautiful people
Am I on the wrong track
Sometimes it feels like Im made of eggshell
And it feels like Im gonna crack

Everyone needs to be somebody
Everyone needs to find someone who cares
But I dont know if you know what I mean
cause Im never on your list

LE TRAGEDIE COME GLI ESAMI NON FINISCONO MAIultima modifica: 2008-03-11T04:20:00+01:00da betterbequiet
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Un pensiero su “LE TRAGEDIE COME GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

  1. Ciaoooooo!!!lacrimuccia all’angolo dell’occhio e bolla al naso alla pollon quando leggo che le cose non vanno proprio al meglio laggiù….ufffiiiiiii!!!
    Devo chiederti una cosa: non è che per caso sei diventata bionda??? 😛 non sono pazza, è che stanotte ho fatto un sogno…..”Qualcuno festeggiava il compleanno e anche eri tra le invitate, però dovevi ancora rientrare dal tuo viaggio. Così sono venuta io in stazione a prenderti e quando sono arrivata ti ho vista su una panchina, con a fianco la tua inseparabile bicicletta e il bagaglio, con un cappellino alla pescatora infilato in testa (anche se “alla pastora” sarebbe stato più divertente.. 😛 ), assorta in un libro nell’attesa del mio arrivo!MA ERI BIONDAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!superabbronzata e superblonde!!” eheheh…dai, non stavi tanto male!!!
    Qui è tutto come sempre…chi lavora e odia il boss, chi studia e odia i professori…il calcetto va benissimo, siamo primeeeee!!!!e stasera c’è la prima partita del girone di ritorno!
    Arrivi in tempo per vedere semifinali e finali..(anche se ero convinta che saresti tornata prima)!
    Daiiii tornaaaaa..ho bisogno di lezioni e discussioni anti-gelosia… 😛
    In bocca al lupo per il proseguimento del tuo viaggio, continuo a seguirti a distanza.
    A presto, un abbraccio!

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