TROPPA SYDNEY
Com`e` arrivare in una grande citta` sconosciuta? E` fondamentalmente affidarsi all`istinto. Ci si sente cosi` persi a girare per strade che non conosci. Prendo il treno da Gisford, un`orrenda cittadina a 60 km da Sydney, dopo aver trascorso tutta la mattinata a pedalare su statali ipertrafficate, troppo strette per esser condivise con altri mezzi. Uno stress micidiale. Mi cambio i vestiti, tolgo l`uniforme da ciclista e indosso abiti civili. Mentre consulto la tabella degli orari mi si avvicina una tipa tutta impierciengtata che mi chiede se sto girando l`Australia in bici e bla bla bla, le solite cose. Anche lei e` una ciclista, me ne accorgo ancor prima che me lo dica, per via delle gambe muscolose. E piene di cicatrici e lividi. Lei mi osserva le gambe a sua volta e si stupisce del fatto che le mie siano ancora sane e salve. Cos`e` successo alle tue?, le chiedo. Ah, fuckin` cars…, mi risponde lei. Rabbrividisco. Sono davvero fortunata a esser tutta intera. Ci impiego una vita ad arrivare a destinazione, devo cambiare treno un paio di volte e a complicare tutto c`e` la mia bici stracarica e difficile da maneggiare. Ad ogni modo, arrivo a Kings Cross, trovo il mio ostello, il mio buco di stanza e la mia fantastica doccia da condividere con altre venti persone. Mi lavo, mi sdraio cinque-minuti-cinque sul letto, quindi esco per far due passi e dare un`occhiata in giro. Kings Cross e` un quartiere all`insegna del divertimento, tapezzato di negozi di ogni sorta, sushi bar, locali porno, internet points, agenzie di viaggio, ostelli, parrucchieri asiatici che ti falciano i capelli a prezzi imbattibili. La gente cammina veloce, come in tutte le grandi citta`. Anche chi non sa come trascorrere il tempo muove le gambe come una macchina a vapore. Guardano tutti dritto, nessuno fa caso alle vetrine dei negozi, alle persone che incrociano per strada, ai giornali sul marciapiede, alle auto, agli alberi e a tutti quei milioni di cose in cui io invece continuo a perdermi. C`e` talmente tanto da vedere e da sentire che dovrei impiegare una mezz`ora per percorrere ogni metro. Ma sarebbe inbarazzante, non trovate? Tutto e` nuovo, tutto ti incuriosisce e stupisce. Quando arrivi in una grande citta` come Sydney sai gia` che non avrai abbastanza tempo nemmeno per masticare un centesimo delle sue strade e di tutte le altre cose che la tappezzano. Briciole, ogni week end speso in una grande citta` e` un accontentarsi di poche briciole. Ma e` pur sempre meglio di niente, no? O no? Perche` se un assaggio non fa che aumentare la fame allora un breve soggiorno non e` che una tortura. Guarda di striscio tutto quello che avresti potuto metabolizzare ma che non hai il tempo per. Che non ti dai il tempo per. Accontentati di un boccone, di un vago sapore che svanisce alla prima sorsata di saliva che deglutisci. E` questo quello che pensi mentre passeggi per la prima volta in una citta` sconosciuta. Mentre schivi a fatica le persone che incroci per la via, mentre guardi e guardi e guardi e non ci sei piu` con la testa. E dove sono, dove devo girare, come si chiama questa strada? Consulto la cartina? Suvvia non essere cosi` turistica, gira a caso, fatti trasportare dai sensi. All`incrocio gira verso la via che ti piace di piu`, quella con i colori giusti o un negozio che attira la tua attenzione. Osserva cosa fanno gli altri, in che posti si radunano e quali altri evitano. Memorizza punti di riferimento, l`insegna del Globe Hotel all`angolo tra Victoria e Orwell st, la birreria con la grande vetrata lungo Maclay st, la fontana a forma di palla del Fitzroy garden, quel STAND DOWN graffittato su una parete di un edificio decrepito lungo Elisabeth avenue. Renditi meno complicato il roitorno. Netturbini di origini aborigine, qualcuno sdraiato sul marciapiede davanti a uno dei tanti Mcdonalds, convinient stores ad ogni angolo, gestiti sempre da immigrati, cibo di ogni razza ed eta`, vecchiette ben vestite e cotonate tra bestiacce tatuate e pelate. Benvenuti a Sidney, quartiere Kings Cross.