AUSSIE BEAUTY
E io che pensavo che il mio fosse il computer piu` sfigato sulla faccia della terra. Quello che sto usando al momento lo batte alla grande. Schermo giallo pro-trip-mentali, mouse-sorcio zoppo, tastiera sdentata, velocita` di connessione ahhaahah. E devo pure pagare per usarlo. Quanti sacrifici per aggiornare sto cazzo di blog, per aggiornare voi tutti. Oggi ho trascorso piu` di quattro apocalittiche ore sul comodissimo sellino della mia amata. Per la prima da quando ho iniziato il mio viaggio mi fa malissimo il culo. Non e` una bella sensazione devo dire, specie se penso che dovro` trascorrere qualche ora anche domani e dopodomani e… nella stessa medesima posizione, poggiando gli stessi medesimi glutei sulla stessa medesima durissima sella. Agh. Fine del lamento.
Continuo a scorrere lungo la costa, ogni giorno senza tregua. Continuo a trovare gli Australiani generalmente burberi e scortesi. Continuo a non riuscire a farmi amicizie, a conoscere di striscio soltanto poche persone. Continuo a sudare e a mangiare quintali di frutta per non ammalarmi. Continuo a far colazione con il solito muesli, miele e latte. Continuo a percorrere strade in rovina mai piane e ad imprecare ad ogni nuova salita. In media 80 volte al giorno, quindi. Continuo a chiamare a casa quasi ogni giorno perche` e` l`unico momento della giornata in cui riesco a far due parole con qualcuno. Continuo a prendermi cura di me e della mia bicicletta perche` se una delle due si ammala poi sono stracazzi. Continuo per la mia strada. Che si fa sempre piu` corta.
L`altro ieri sono atterrata in un paesino fantastico, uno dei piu` belli che abbia avuto il privilegio di vedere in vita mia e di certo il piu` bello che abbia in Australia finora. Narooma e` un insieme di case e negozietti del cavolo arroccati sulle colline, ai margini di un innlet, una grande insenatura dalle acque blu. Uno spettacolo. A Narooma vedo per la prima volta dal vero dei grandi pellicani. Sono delle bestiacce enormi, incredibili. Ci impiegano una vita per decollare e mentre planano sulla superficie dell`acqua in cerca di cibo sembrano abbracciare il mare intero. Hanno questo becco lungmezzo metro, la cui parte superiore e` sottile e rigida mentre quella inferiore e` una sorta di membrana incorniciata da due asticelle semirigide. Tipo un portamonete. Un portapesci in questo caso. Mi siedo su una panchina e rimango mezz`ora incantata a guardarmeli e a non distubarli. Compro un po` di cibo, quindi torno al mio fantastico ostello. La proprietaria e` una donna di mezz`eta` che continua a chiamarmi sweetie e che al prezzo di un letto in camerata mi da` incvece una stanza singola con bagno. Il giorno dopo proseguo verso Bermagui, un altro posto carino dove pero` impiego un`ora per riuscire a trovare un posto in cui dormire. Non prenoto piu` in anticipo, non pianifico piu` le mie destinazioni. Ormai e` bassa stagione, i turisti se ne sono andati in letargo e ovunque e` facile trovare una sistemazione per la notte. Ma non a Bermagui. Non il sabato, perlomeno. La cittadina e` infestata di pescatori, venuti in questo posto dalle acque estremamente pescose a trascorrere un bel fine settimana di sole, orizzonti blu, grigliate all`aperto, chiacchere e ovviamente birra. E a fregarmi il posto. Alla fine rimedio l`ultima stanza rimasta in un angusto motor inn. Meglio che niente. Fatta la solita, mirabolante doccia e lavati i soliti abiti lerci-dopo-una-giornata-di-salite me ne vado in cerca di cibo e approdo a un baracchino dove sembra vendano un ottimo fish&chips. Pesantino devo dire, magari non il cibo migliore dopo e prima di una giornata ciclistica maal cuor non si comanda. Ottimo. Non fosse per il fatto che devono aver usato un olio per la frittura al quale sono probabilmente allergica/. Risultato: trascorro il resto della giornata a grattarmi, come se fossi infestata da pidocchi(cosa che in effetti inizialmente sospetto)e a riempirmi di macchie rosse ovunque. Fortuna che tempo fa ho comprato una crema anti grattata molto molto efficiente. Altrimenti durante la notte sarei morta in seguito a un attacco furioso di nervi. Al mattino fortunatamente la situaziione sembra notevolmente migliorata e io posso rimettermi sui pedali e continuare la fantastica strada di ieri, un percorso poco trafficato che si immerge nei boschi fitti di eucalipti e che ogni tanto emerge ai margini della costa per rinfrescare lo sguardo di luce. Percorro 75 piacevoli quanto difficili chilometri. Supero quattro grandi colline. Alla terza penso che sto per schiattare e mi fermo giusto prima di sciogliermi sull`asfalto. Bevo tre litri e mezzo di acqua. Faccio pipi` una sola volta. il resto lo sudo direttamente. E sorpasso un serpente non bene identificato. Eh gia`. Dovete sapere che lungo i margini di queste strade mi capita spesso di schivare cadaveri di bestioline-one striscianti messe sotto da qualche auto di passaggio. Cipasso vicina per riuscire a capire che tipo siano. L`altro giorno per esempio ho visto un piccolo pitoncino. Oggi ho intravisto la sagoma di questo rettile a una decina di metri di distanza. Ho rallentato e mi sono messa sulla sua traiettoria, pronta a schivarklo di poco non appena fossi stata in grado di identificarlo.Quando sono a un metro dal serpente noto che il cadavere si muove. Stracazzi. In pratica sono passata a 10 cm dalla testa di una cosa nera, con macchie rosse, lunga circa un metro e per niente simpatica. Ma soprattutto viva. Non e` stato piacevole… Ad ogni modo, sono ancora tutta intera e oltremodo sazia. Siccome sto perdendo peso troppo velocemente stasera mi sono costretta a mangiare una cena apocalittica. Pasta con tonno e cipolla. Il mio piatto preferito. Quattrocento gr di tonno, 150 di pasta, una cipolla e per antipasto un panino con tabule`. Non sono riuscita a svuotare il piatto, ho ceduto poco prima di cominciare a d avere le visioni. Ma credo comunque di aver dato un gran contributo al mio magazzino scorte. Stasera poi penso mi aspetti una gran dormita, considerando che sono l`unica cliente di questo grande ostello. Che tristezza e che meraviglia…