IL CANE E’ IL MIGLIOR NEMICO DELL’UOMO
Bubù si mette a cuccia sul tappeto e mi lancia qualche occhiata malinconica nel tentativo di impietosirmi. Guarda me, poi guarda il letto, quindi ritorna al mio viso. Aspetta il via libera, aspetta che ceda alla sua bellezza e ai suoi dieci anni di amicizia e fedeltà. Abbassa anche un po’ il muso e mi fissa in punta di occhi –per favore, per favore, lasciami svaccare su quel bel lettone con te, non lo vedi quanto sono vecchia e coccola?- Bestiaccia perdipelo, stavolta non mi freghi, ho appena messo su il piumino, odora ancora di pulito, sti cazzi che ti lascio sprofondare la tua carcassa pelosa e puzzona in sto bendiddio. Bubù capisce e si sdraia sul tappeto ai piedi del letto. Se ne sta lì ferma ma con gli occhi aperti a fissare il vuoto. Ogni tanto sbuffa e sistema meglio le costole contro il pavimento. La devo chiamare tre volte perché accenni un battito di coda. Dalla mia comodissima postazione sopraelevata la osservo immersa in quel suo scazzo canino micidiale. Quando si accorge d’essere osservata mi spara uno sguardo offeso e triste, senza alzare il muso da terra. E smettila di fissarmi a quel modo, non è leale. Alzo gli occhi al cielo, ti pareva… Brutta stronza, hai vinto anche stavolta… Ora tocca a me sbuffare mentre mi alzo e attraverso la stanza fredda per prendere la sua coperta dall’armadio. La sua, e la mia, preferita, quella rossa morbidina, con tante zampette stampate in rilievo. Banale, ovvio; i padroni di cani sono tutti uguali. La stendo sulla parte del letto opposta a quella dove sono seduta io, quindi le faccio un cenno arreso. Bubù si alza pigramente, si stiracchia, quindi si arrampica con una fatica assurda sul materasso. E quando finalmente si ritrova al centro della sua postazione rossa si lascia cadere come un sacco di patate. Sospira, incrocia le zampe e ci appoggia sopra il testone bianco, mi guarda soddisfatta e s’addormenta di botto. Et voilà, le jeux sont faits. Chissà quanto russerà, madonna benedetta…
Tu guarda se mi devo sempre lasciar sottomettere da un cane.
