PSICOCLIMATICA

PSICOCLIMATICA

Cambi di stagione. Dopo quasi un anno di caldo ininterrotto il mio corpo sembra chiedersi cosa stia succedendo. Perchè all’improvviso tutto questo freddo? Sono talmente stranita da questa metamorfosi climatica da sentirmi malata. Mi sveglio alla mattina come da un lungo letargo, con gli occhi talmente incartapecoriti che faccio prima a girar per casa alla cieca che ad aprirli. E ogni giorno mi sento più stanca del giorno prima, faccio il minimo indispensabile alla mia sopravvivenza e appena posso me ne torno a letto. Sprofondata sotto il piumino modello Antartide, mi sento talmente sfatta che perdo i sensi dopo due minuti. E dormo sonni densi e bui, mai interrotti dalla pubblicità dei sogni; semplicemente disattivo il mio impianto elettrico ed entro nel nulla.      La cosa mi ha preoccupata assai, mi sarò mica beccata la mononucleosi per l’ennesima(e stavolta fatidica) volta? Ero già in sella, pronta a pedalare pigramente in direzione del dottore più vicino a casa, il solito scazzo micidiale sul groppone, mille sciagurate ipotesi di malattie, infezioni, accidenti e chipiùnehapiùnemetta ad annientare il mio ipotetico futuro. D’altronde si sa, l’ansia è la peggior amica dell’uomo e in quanto amica non ci abbandona mai, specie nei momenti peggiori.  Sta vacca.   Ad ogni modo, io ormai mi immaginavo attaccata a una flebo e invecchiata di 40 anni in 3 giorni.    Finchè non ho scoperto che tutti quelli che conosco si sentono di merda quanto me.    Allora non sono malata!!!  Ecchecazzo, già l’aver capito di soffrire un male comune mi ha fatta sentire meglio. Psicosomatica, il mio corpo si affloscia ai non voleri della mente.

Autunno. Le chiome ancora verdi, la linfa che ancora scorre nei tronchi, la frutta ancora aggrappata ai rami. L’estate non molla, anche se il freddo la prende a bastonate. La luce si affievolisce ma continuiamo a mangiare non prima delle otto. Il mosto fermenta nelle botti incrostate dei contadini rimasti ma il suo colore bordeaux ancora non si amalgama alla natura circostante. Che non vuol cedere, che non vuole invecchiare e maturare quelle tinte verdi brillanti in toni rotondi e caldi. Autunno che sa ancora di frutta fresca e che non si fa vedere. Autunno meschino che però si fa sentire, che ci prende alle spalle, che ci appesantisce di stanchezza spacciandocela per malattia. Sembra fine estate e invece è autunno. E noi non ce ne siamo ancora resi conto e continuiamo a fare tutto quello che il caldo ci permetteva, senza renderci conto che fuori invece fa freddo, che il sole ora è stanco e che tutto sta cambiando.    Ci giochiamo questa partita con le stagioni completamente impreparati, permettiamo all’autunno di prenderci in giro, continuiamo a farci prendere a sberle senza mai capire da dove arrivino. E poi ci stupiamo se la faccia ci fa male, se gli occhi ci si gonfiano. Soffriamo le stagioni e le stagioni ci fanno soffrire. Psicoclimatici, il nostro corpo si affloscia ai voleri del clima.

Quando inizieranno a cadere le foglie, io lo so, mi sentirò meglio. Nel frattempo non faccio che ascoltare questa canzone, farmi cullare dalle note e dalle parole. Lasciando che il tempo passi, che il mondo si rilassi.

 

PSICOCLIMATICAultima modifica: 2008-09-28T11:05:00+02:00da betterbequiet
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *