COME SCOPANO LE CIMICI

COME SCOPANO LE CIMICI 

Ogni tanto mi trovo a cena dai soliti amici e per qualche strano motivo, a un certo punto della serata, torna a galla la solita domanda: “ma voi lo sapete come si riproducono le cimici?”. Perchè pare che lo facciano strano, un po’ come la Gerini con Verdone. Ovviamente nessuno sa rispondere, sicchè si passa alle intuizioni geniali.

Le tossicimici. Si riproducono scambiandosi sostanze chimiche.    Le autocimici. Si riproducono da sè. Che chi fa da sè ne fa tre.    Le omocimici. Mi pare inutile spiegare.    Le cattolicimici. Come la madonna aspettano che ci pensi il padreterno.    Le pollicimici. Come i fiori aspettano che ci pensi un qualche seme disperso nel vento.    Le puttancimici. Che invece di aspettare si fanno sbattere da qualsiasi insetto capiti loro a tiro.    Le mammicimici. Si accoppiano in posizione canonica dando alla luce dei cimicini che le mamme-cimici crescono a latte e derivati(famosi latticimici).

Tutte stronzate.

La verità, finalmente l’ho scoperta, è che ste povere bestie, come molti altri insetti, si danno una bottarella nella maniera più classica, quindi la femmina fecondata sforna delle uova da cui dopo un po’ nascono dei piccoli adulti. Quindi non dei baby-cimici ma dei signorini-cimici.   Tutto qua.

La prossima domanda che nascerà spontanea sarà “ma a cosa cazzo servono le cimici?”. Ecco, io a sto punto credo che non riuscirò mai a trovare una risposta, nemmeno una cretina.     Le cimici fanno schifo a tutti e non servono a nessuno.

Sono insetti goffi che non riescono a volare con grazia nè ad atterrare dignitosamente.   Fanno voli brevi, rumorosi. Li senti urlare per lo sforzo, tendere i micromuscoli allo spasimo, per compiere un ignobile volo.   Appesi all’aria con tutte le forze, in precario equilibrio, quando non ne possono più cercano un atterraggio di fortuna là dove capita.

Precipitano le cimici. Nell’imbarazzo generale.

Le senti cozzare contro il legno dei mobili, le vedi agitare le zampette indecorosamente mentre cercano di rimettersi a pancia in giù.    E la pena allora si mescola allo sdegno del ritrovarti, tuo malgrado, spettatore di cotanta mancanza di grazia.   Non è più bontà aiutarle a rialzarsi.  E’ soltanto miserissima compassione.

Povere cimici che non servite a niente, che non avete niente. Nemmeno la dignità della morte.

Perchè se morite di stenti vi agitate dannatamente e senza ritegno.

E se invece vi schiacciano puzzate.